Concerto del primo maggio: storia di un’ordinaria dittatura mediatica. Concertone a Roma, diretta televisiva Rai3 dalle 15.00 alle 19.00. Si susseguono numerosi gruppi e cantanti italiani ed internazionali, con una folla enorme in costante aumento. L’evento sembra essere rimasto coerente alla linea di pensiero che portò ad organizzare questo spettacolo 25 anni fa, quando fu creato. Nessuna interruzione pubblicitaria per tutta la durata della diretta, che vede anche la premiazione dei LaRua, band finalista, insieme ad altre due band, di un contest del quale è risultata vincitrice. La cronaca della diretta è eseguita dalla brillante Camilla Raznovich, aiutata dalla professionale Paola Maugeri per le interviste nel backstage, padrone entrambe della situazione e sempre pronte a coinvolgere il pubblico negli immancabili momenti vuoti tra un cambio palco e l’inizio di una performance. Il concerto fila via liscio nonostante quattro ore non siano certo poche. Ore 20.00 inizia la prima serata: moltissimi gli artisti pronti a calcare la scena, alcuni attesissimi dal pubblico. Tra questi un Enrico Ruggeri sicuro di sé e capace di trascinare la folla anche con l’aiuto di Francesco Pannofino che lo affianca in una canzone del nuovo album. Poi ottima prova della sottovalutata Paola Turci fino ai Bluvertigo, autori di una performance certamente particolare, ma ahimè ben lontana e non meritevole del successo dei tempi d’oro. Morgan vistosamente stonato che si dimena come un’anguilla tra pianoforte e basso, fino al gesto più spettacolare del suo quarto d’ora: slacciarsi il papillon (che nel backstage si è riallacciato durante intervista con bacio in bocca alla Maugeri). Ingloriosa fine di una band che ha fatto epoca con pubblico abbastanza indifferente esclusi i fans più accaniti. Transitano sul palco anche Nesli ed Emis Killa, entrambi stonati, ripetitivi e stantii nonostante la giovane età -che se questa è la nuova musica poveri giovani- con movimenti ammiccanti al Rap, ma che di Rap hanno solo sentito parlare. E’ quindi il turno del superattesissimo J-Ax, autore di una performance indubbiamente esaltante e coinvolgente, con un finale preparato di frasi ad effetto antipolitiche che lasciano il segno. J-Ax è uno che si è fatto le ossa lavorando duramente, pur se il suo è un genere molto commerciale ed all’apparenza facilmente proponibile in televisione. Appare evidente già dalle prime note che l’ex giovane ha voglia di stupire tutti, forte anche del suo ruolo di coach a The Voice. Certo mette un po’ di tristezza constatare come il successo possa far dimenticare le proprie origini ed il proprio passato, ma tant’è. Parliamo invece di un Goran Bregovich esaltato, che nel riproporre le sue canzoni (peraltro tutte uguali) mette una grinta che da solo avrebbe potuto occupare tutta la prima serata; il pubblico salta e balla come ad una festa paesana, coristi e musicisti si divertono come bambini al parco giochi e quando Camilla si porta a centro palco a termine esibizione, Bregovich ricomincia a cantare e di nuovo tutti a ballare per un ultimo minuto di festa. Grande. E’ quindi la volta, intorno alle 23.15, dei Lacuna Coil. La band apre con una Trip the darkness che spettina l’infinita platea di 200mila presenti, attoniti di fronte ad una violenza sonora metallica mai sentita su quel palco. Il tempo di riprendersi da cotanta ventata gotica che la band viene oscurata dalla pubblicità….. un gruppo metal calca il palco del primo maggio e viene tagliato dopo la prima canzone… pazienza, il collegamento riprende in tempo per sentire la coinvolgente Our truth, dove nel finale una folla in delirio a mani alzate segue la band a tempo con la batteria. Peccato che i volumi siano stati abbassati e le luci sul palco leggermente oscurate. Un boicottaggio? Forse si, o forse la “trasgressiva” Rai ha voluto moderare un’esibizione apparsa diversa da ogni canone televisivo precostituito già dalle prime note della band. Tutto viene ripristinato in tempo per la patinata, lustratissima, luccicosa calcata mediatica di Noemi, con luci splendenti e volumi da superstar; purtroppo trattasi di un’artista potenzialmente promettente, che nulla ha dato e null’altro darà alla musica, ma è un fenomeno da baraccone Rai, ergo va mostrato come un trofeo. Non racconterò della P.F.M., da poco orfana del defezionario Franco Mussida, fondatore insieme a Di Cioccio di una storica formazione che vergognosamente si permette di esibirsi svendendo di fatto una storia unica ed irripetibile. Comunque autori di una buona prova, il merito va senza dubbio al nuovo chitarrista Marco Sfogli. Fine della storia? Certo che no, non abbiamo parlato del concertone andato in scena a Taranto, evento alternativo a quello romano, trasmesso in diretta tv sul canale 649 del digitale terrestre, ovviamente oscurato, ed in diretta streaming su web radio, ovviamente disturbatissima. L’evento romano non poteva (non doveva…?) essere secondo a nessuno. Qui sono andati in scena molti artisti, tra i quali Subsonica, Caparezza e Marlene Kuntz. Concerto scomodo alla Rai, evidentemente. “Come pararsi il culo e la coscienza è un vero sballo, sabato sera in barca a vela e lunedì al leonkavallo”. Tutti felici e contenti, J-Ax in primis. Sui giovani d’oggi ci scatarro su. The End.
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