Grande concerto di Paul Simon e Sting, ma con l'omino di New York tre spanne su tutto e tutti. Simon grandioso, con una band di marziani, per dire il batterista ha suonato un pezzo di Chet con la Epiphone. Lui ha incantato come sempre, spaziando per tutta la sua carriera e arrivando a fare un Mistery Train per divertirsi. Un carisma pazzesco anche quando tace e lascia suonare i suoi musicisti.
Sting - grande musicista - secondo me commette tre errori: (1) è monocorde e urla costantemente, (2) ha arrangiamenti caotici che spesso tradiscono il geniale minimalismo dei Police (Message e Rock Steady secondo me sono state travisate) e coprono la voce. Da ultimo (3) si circonda di musicisti che vogliono strafare (o lui li induce a strafare, ma soprattutto violinista e chitarrista - sicuramente capaci - erano spesso insopportabili perché facevano cose criptiche).
Nei pezzi assieme, pur ammirando potenza vocale e musicalità di Sting, non si può non rimpiangere l'eleganza e la perfezione di Art Garfunkel.
Sia chiaro, nessuna delusione. E' che da due artisti così ci si aspetta tutto l'universo, stasera ne ho visto solo un pezzo (il che è comunque moltissimo, avercene!).