di paoloanessi [user #32554] - pubblicato il 01 febbraio 2015 ore 07:30
Non sempre servono 30 pollici di diapason per affondare nelle basse frequenze. Quello messo a punto da Kala sta al basso come l'ukulele alla chitarra. Il SUB U-Bass è un un piccolo basso solid body con un suono gigante e soluzioni tecniche interessanti, che abbiamo testato sul campo.
Non sempre servono 30 pollici di diapason per affondare nelle basse frequenze. Quello messo a punto da Kala sta al basso come l'ukulele alla chitarra. Il SUB U-Bass è un un piccolo basso solid body con un suono gigante e soluzioni tecniche interessanti, che abbiamo testato sul campo.
Paolo Roscio, giovane insegnante di basso con cui collaboro da diverso tempo, si è presentato a una sessione in studio con un curioso cucciolo di basso elettrico. Avere a disposizione le mani di un vero bassista e la possibilità di riprendere l'audio in alta qualità erano tutto ciò di cui avevo bisogno per creare un contenuto estemporaneo, un veloce test del Kala SUB U-Bass.
Le dimensioni dell'U-Bass mantengono le stesse proporzioni che passano tra una chitarra e un ukulele, pur mantenendo la medesima accordatura (E A D G) del fratello maggiore a quattro corde. Rispetto all’ukulele, è un vantaggio non dover trasportare mentalmente tutto ciò che si suona sulla nuova accordatura. Rimane un po’ congestionato il lavoro sulla tastiera avendo meno della metà di spazio "tastabile" quando si scende nelle posizioni più alte. Il tasto stretto si fa sentire in termini di abitudini nell’avere determinati intervalli a portata di dita ma, con un occhio sulla mano che diteggia, Paolo mi assicura che passa tutto molto in fretta. Indubbiamente, oltre alla ridotta dimensione, l’altro elemento che balza subito all’occhio sono le corde di materiale gommoso simile al silicone. Nel dettaglio, il sito del costruttore riporta "materiale poliuretanico". Oltre alla diversa sensazione tattile, rispetto a una normale corda in metallo cambia soprattutto nella tensione, se così la si può definire: sono letteralmente mollicce sotto le dita. Forse per colpa loro l’accordatura risulta un po’ rognosa e, dopo circa mezz'ora di utilizzo, l'U-Bass potrebbe aver bisogno di un ritocco.
Il primo sound che esce dal piccolo Kala è credibilmente nella direzione del contrabbasso. L’amplificazione è affidata a un pickup piezoelettrico Shadow e il timbro della corda in silicone poliuretanico è sopito sulle frequenze acute, che risultano tagliate al punto giusto per somigliare al lontano parente con le buche a effe: smorzato sulle alte, leggermente scavato sulle medie ma mastodontico e granitico sulle frequenze più gravi. Almeno nel suono, il basso non è più tanto "micro". Andando ad agire sui controlli di tono e sull’equalizzazione a due bande presente insieme al classico volume, si può passare tranquillamente da un suono credibilmente più acustico, fino ad arrivare ai bassi synth degni di Skrillex e del migliore dubstep. La reattività delle corde sotto le dita è sorprendente. Sono interessanti il tocco e la sensibilità con parti di tapping, resta qualche serio dubbio invece sulle parti in slap. Mancando le frequenze acute, vengono meno le tipiche accentuazioni sferzanti delle note strappate con l’indice in contrapposizione all’operato del pollice. Si potrebbe intendere come un'interpretazione acustica del basso, suonato slap nel funky e nel rock. Indubbiamente il suo terreno è l’accompagnamento a crudo di linee e walking con bassi giganteschi, che però non sono mai ridondanti o fastidiosi nella proiezione sonora.
Una nota positiva: suonato dal sottoscritto con le unghie da chitarrista fingerstyle, non produce nessun brutto suono d’attacco tanto quanto normalmente farebbe la classica corda in acciaio. Solitamente, se non sto più che attento all’inclinazione della mano destra, le corde del basso pizzicate con le unghie producono un suono spigoloso e difficilmente controllabile come dinamica e accenti all’interno del groove.
Il costo si aggira intorno ai 500 euro, una cifra forse importante se si considera che difficilmente l'U-Bass sarà lo strumento principale di un bassista. Tuttavia, portafogli permettendo, potrebbe essere una valida alternativa per andare alle prove in scooter o viaggiare in aereo per una trasferta live del professionista. Ogni chitarrista dovrebbe possederne uno per studiare un po’ di più quanto c’è al di fuori del proprio strumento. Anche se con due corde in meno e a scala ridotta, il suo gigantesco suono potrebbe fargli perdere ben più di qualche notte.