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...tutti i nodi....vengono al pettine...
di
mariocaster73
[user #22356]
- pubblicato il
11 novembre 2014 ore 10:54:27.
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magari pagato 50 euro... giusto? ...
di
francescoRELIVE
[user #13581]
commento del
11/11/2014 ore 11:49:52
magari pagato 50 euro... giusto?
certo che ... potevano raschiare meglio no?!
tuttavia quel pedalino non è male. intendo l' "originale".
Rispondi
Loggati per commentare
...e poi qualcuno passa per ...
di
elgaldil
[user #22921]
commento del
11/11/2014 ore 11:58:17
...e poi qualcuno passa per "talebano" quando solleva delle perplessità...
Bah!
Rispondi
Re: ...e poi qualcuno passa per ...
di
mariocaster73
[user #22356]
commento del
11/11/2014 ore 12:17:33
io ed elgaldil ne avevamo discusso in privato....da ieri sera...
:)
Rispondi
Ai tempi di internet...nulla sfugge..... ...
di
dale
[user #2255]
commento del
11/11/2014 ore 12:01:13
Ai tempi di internet...nulla sfugge.....
Brutta storia..
);-___(
Rispondi
Certo ..
di
Sparklelight
[user #41788]
commento del
11/11/2014 ore 12:08:02
.. che se c'erano dubbi .... :-)
Rispondi
..made in usa...
di
mariocaster73
[user #22356]
commento del
11/11/2014 ore 12:15:41
il pedale non è male, altrimenti non lo avrei preso....il punto è un'altro, io ho comprato una cosa per un'altra e mi sono sentito preso in giro...
...ecco perchè ho contattato direttamente il venditore, chiedendogli di restituirmi i soldi, poi ho contattato privatamente la redazione e ho spiegato loro l'accaduto.
...non voglio giudicare o mettere in dubbio la buona fede/ingenuità dell'importatore che mi è sembrata una brava persona....però non posso tollerare certe cose.
passo e chiudo.
Mario.
Rispondi
Mi sono riletto tutta la ...
di
tylerdurden385
[user #30720]
commento del
11/11/2014 ore 12:45:30
Mi sono riletto tutta la discussione nell'articolo di presentazione del distributore...Mi piacerebbe sapere che ne pensa ora quell'utente aggressivissimo possessore di uno di questi pedali che aveva attaccato tutti!?
Rispondi
Complimenti ad Accordo...
di
Giolamossi
[user #42231]
commento del
11/11/2014 ore 13:06:46
...che ha trovato il metodo giusto per gestire la cosa...
Cancellare l'articolo!
Tanti complimenti proprio!!!!
In questo modo chi si agevola?
Ma dai...
Comunque il caro dolphin's sound poteva tranquillamente aprire uno dei pedali il 1 ottobre quando la gente aveva tirato fuori i primi sospetti, invece, chissà come mai, ha lasciato che un fantomatico utente talebano difendesse a spada tratta i pedali in questione, per poi assicurare tutti che erano pedali made in usa con scheda cinese (come se avesse verififcato...)
Ora che gli è scoppiata la bomba dice che ha denunciato la DCcustomFx... Quando l'avrebbe denunciata? due giorni fa era in fiera a presentare i pedali... Ma per favore...! Il re è nudo!
I dubbi sulla sua buona fede sono altissimi... Certo io non comprerò mai nulla da lui, e farò in modo che nessuno dei miei amici lo faccia...
Rispondi
Re: Complimenti ad Accordo...
di
Sparklelight
[user #41788]
commento del
11/11/2014 ore 13:27:17
Probabilmente stanno scrivendo la smentita ... spero!
Comunque tranquillo, se 50.00 lettori diffondono la notizia non credo che ci voglia molto di questi tempi per farlo sapere (quantomeno in Italia) a tutti i chitarristi.
Sicuro che poi qualcuno non abbia salvato l'intera pagina verso le 10.37 di questa mattina :-P
Rispondi
Re: Complimenti ad Accordo...
di
Giolamossi
[user #42231]
commento del
11/11/2014 ore 14:28:21
ringraziamo google cache... mancano i commenti di stamattina, però c'è tutto:
vai al link
">
vai al link
e.do?id=81143#847586
Rispondi
Re: Complimenti ad Accordo...
di
Rapator
[user #41966]
commento del
21/11/2014 ore 16:51:04
Visto che è stato zelantemente rimosso anche dalla cache di Google, eccolo qui:
vai al link
%27s+sound+america&d=4725135434843475&mkt=it-IT&setlang=it-IT&w=2ZKOZyuO6ddkvgx5h_adYoNgqcY_0jr2
Certo mancano i commenti più imbarazzanti dell'importatore Dolphin's sound e dei "paladini" del marchio DCcustomFX (i migliori pedali mai visti, altro che le vostre cineserie!), ma con l'intervista a posteriori ci si fanno comunque due risate (amare).
Rispondi
Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
Jackblef
[user #25259]
commento del
11/11/2014 ore 13:49:15
Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda per chi, come me, non ha letto l'articolo o non ha capito niente? (io per primo ) :)
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
tylerdurden385
[user #30720]
commento del
11/11/2014 ore 14:12:02
In breve un mesetto fa o poco più Rozzoaristocratico intervistó il responsabile di Dolphin's Sound, un'azienda importatrice. Nell'articolo si contestava il fatto che u pedali della Dc Custom Fx sembravano essere identici a pedali cinesi di discreta qualità, in barba al fatto che fossero dichiarati come prodotti artigianali americani. Nei commenti veniva anche contestato il fatto che alcune chitarre vendute a prezzi elevati sembrassero essere delle comuni Squier moddate, cosa avvalorata dal fatto che nelle foto pubblicate sul sito ufficiale dell'azienda importatrice le suddette chitarre presentassero addirittura il logo Squier sul backplate. Con questo non voglio dire che anche le chitarre siano tarocche eh, ho riportato solo il succo della diatriba, che vide persino la redazione, a torto o a ragione non spetta a me dirlo, essere accusata da parte di alcuni accordiani del fatto di non aver verificato prima della scrittura dell'articolo la qualità dei prodotti "publicizzati" dal dealer nel corso dell'intervista.
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
TB
[user #1658]
commento del
11/11/2014 ore 15:46:03
Per quanto mi riguarda, la critica alla redazione era dovuta al fatto che DOPO la pubblicazione dell'articolo e l'esplodere della polemica avessero fatto i pesci in barile, rifiutando ogni approfondimento e rimandando ogni verifica agli acquirenti, perché "Accordo è solo stampa specializzata, non siamo mica la Gabanelli", "è il mercato che deve dare un giudizio sulla bontà di un prodotto" e cose così.
Cito a memoria, visto che l'articolo è sparito (suppongo che c'entri sempre il mercato...), dando così la peggiore dimostrazione che, volendo, gli articoli pubblicati si “gestiscono” eccome…
Sono contento che Mario sia stato prontamente risarcito, ma continuo a ritenere che un minimo di accortezza in più da parte di chi pubblica certi articoli "in maniera neutra" (ma autorevole, vista la testata) renderebbe la vita molto più difficile ai truffatori improvvisati. E aiuterebbe la credibilità del mercato, visto che qualcuno dice di tenerci tanto.
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
adriphoenix
[user #11414]
commento del
11/11/2014 ore 15:59:41
Pienamente d'accordo! ;D
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
TB
[user #1658]
commento del
11/11/2014 ore 16:13:22
Due SG vanno SEMPRE d'accordo!
;-D
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
adriphoenix
[user #11414]
commento del
11/11/2014 ore 16:26:52
SEMPRE!! ;D
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
MM
[user #34535]
commento del
11/11/2014 ore 17:09:3
Anch'io concordo con te.... anche se non ho una SG :-))
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
TB
[user #1658]
commento del
11/11/2014 ore 22:41:54
Deve essere la vernice rossa, allora...
;-)
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
herrdoctor
[user #18849]
commento del
11/11/2014 ore 15:59:56
Ciao Tyler, anche io mi sono perso.
Quindi l'utente ha rimosso diciamo la decal del pedale e quello sotto che pedale sarebbe?
Di quale marca cinese stiamo parlando se si può citare?
Grazie
PS: Visto ora internamente.. CALINE....
Scemi. almeno lo poteva cancellare.
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
Rapator
[user #41966]
commento del
21/11/2014 ore 16:58:55
Pensa che sono così furbi che pubblicavano direttamente sulla pagina Instagram della DCcustomFX le foto dei loro pedali "made in USA" adagiati su pile di pcb con il marchio Caline in bella vista... :)
vai al link
Foto prontamente rimosse dopo mia segnalazione, ovviamente...
Geni del male, proprio :)
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
Giolamossi
[user #42231]
commento del
11/11/2014 ore 14:23:25
qui trovi la pagina rimossa da accordo (grazie google cache...):
vai al link
">
vai al link
e.do?id=81143#847586
Lo sviluppo è stato appunto che chi ha comprato i pedali domenica e li ha aperti, come Mario, ha scoperto che si trattava in effetti di pedali cinesi da pochi euro ridipinti e venduti come made in usa.
Oggi l'importatore ha fatto sapere che ha una causa in ballo con DCCustomFx... però aveva colpevolmente risposto a tutti i commenti che ponevano dubbi sui pedali che non c'erano dubbi sulla provenienza degli stessi e che erano prodotti artigianali (bastava aprirne uno come ha fatto mario nelle foto...)
Ora accordo ha tolto la pagina dal sito, anche perchè come vedi nei commenti dello stesso, non hanno fatto una bella figura nemmeno loro...
Giudicate voi la buona o la malafede di Dolphin's sound, io la mia opinione me la sono fatta... Ci ha provato e gli è andata male... Almeno il tipo della Vertex effects aveva fatto mea culpa e chiesto scusa... Ma si sa, noi siamo italiani... Quindi siamo solo povere vittime...
Rispondi
Re: Qualcuno potrebbe spiegare la faccenda ...
di
Jackblef
[user #25259]
commento del
11/11/2014 ore 14:30:4
Ok grazie delle spiegazioni!!
Rispondi
è cosa molto diffusa ed ...
di
SilverStrumentiMusicali
utente non più registrato
commento del
11/11/2014 ore 14:06:32
è cosa molto diffusa ed è un reato che si chiama "frode". E' un reato penale ed il venditore, in genere quando si tratta di danni gravi (vedi il vetraio che vende un vetro ad un negozio spacciandolo per "antiproiettile" quando poi non lo è ed il negoziante viene derubato tramite lo sfondamento del vetro), è tenuto a risarcire i danni. Questo è il caso peggiore ma ci sono anche "fabbricatori" di strumentazioni "artigianali" che comprano i kit su internet, li montano e vendono i pedali come "grande opera d'arte artigianale" a fior di quattrini. Voi vi stupite? Sappiate che è molto meglio quando un pedale artigianale è un po' rumoroso o quando l'artigiano ha l'ansia da prestazione per i suoi prodotti.
Rispondi
che c'è da scaldarsi? dai ...
di
francescoRELIVE
[user #13581]
commento del
11/11/2014 ore 14:59:34
che c'è da scaldarsi?
dai ragazzi, hanno già rimosso qualsiasi traccia sul loro sito.
Fate come me, restate poverelli e iniziate ad apprezzare le cineserie (che tanto male non sono).
E magari inizierete a risparmiare un pò di soldini :D
Rispondi
Re: che c'è da scaldarsi? dai ...
di
Giolamossi
[user #42231]
commento del
11/11/2014 ore 15:29:07
Si, c'è da scaldarsi...
perchè il punto non è apprezzare le cineserie in quanto tali... è non farsi truffare da uno che tenta di fare il furbo e vendere le cineserie non come tali... ma come capolavoro artigianale scovato da lui nel garage di un artista in usa...
a me essere preso in giro fa scaturire una bile...
Rispondi
Re: che c'è da scaldarsi? dai ...
di
francescoRELIVE
[user #13581]
commento del
11/11/2014 ore 15:45:59
Il mio commento era ironico.
Capisco bene la frustrazione ed è pienamente comprensibile l'ondata di malcontento che ha fatto cancellare articoli, parti di siti ecc.
Bisogna sempre stare all'occhio, purtroppo!
ps: non mi parlare di bile, da quando mi han tolto la cistifellea non posso più arrabbiarmi con nessuno! Penso di avere raggiunto lo zen...
Rispondi
Re: che c'è da scaldarsi? dai ...
di
adriphoenix
[user #11414]
commento del
11/11/2014 ore 15:53:2
Anche per me c'è da scaldarsi, siamo di fronte ad un bel caso di truffa, e penalmente sanzionabile! cito dal Cod. penale art. 640: Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno [...]. La truffa è il tipico delitto fraudolento contro il patrimonio, è la frode per eccellenza. La peculiarità del delitto in parola consiste nell’inganno da parte del truffatore con il quale una persona viene indotta a compiere un atto che può essere sia positivo che negativo, da tale comportamento si ha una diminuzione del patrimonio della “vittima”, con profitto di chi agisce o dell’agente."
Qui si spacciavano per pedali boutique "handmade in USA" pedalame industriale di basso costo, scrostato (e pure male come è risultato smontandoli) e ripittato appunto per "indurre in errore" l'acquirente e "diminuirne" il patrimonio! Cazzarola se c'é da scaldarsi Francesco, se ti rifilano una "sola" non t'incazzeresti pure tu?
Dal sito Dolphinssound hanno tolto i prodotti, ma la figuraccia, e forse qualche bella denuncia, non gliela toglie nessuno. E che non vengano a menarla col fatto della causa intentata con i "produttori" americani, se questi della Dolphin fossero stati in buona fede, quando un mese fa difendevano l'autenticità dei loro prodotti importati, avrebbero aperto tutti i pedali e controllato la situazione...avrebbero capito subito, invece no...zitti a ribadire l'autenticità..ma dai!!!
Anche la Redazione di Accordo, cmq ha in parte le sue colpe, approfondire la "notizia" è un dovere deontologico secondo me e prima di intervistare/pubblicizzare prodotti per stilare un bell'articolo, una verifica empirica del prodotto è imprescindibile. Lo dico senza polemica, ma con spirito critico costruttivo, affinchè Accordo mantenga il profilo di qualità finora dimostrato.
Rispondi
Re: che c'è da scaldarsi? dai ...
di
francescoRELIVE
[user #13581]
commento del
11/11/2014 ore 16:13:50
come ho risposto sopra, il mio commento era ironico.
Certamente mi sarei indignato in prima persona se avessi ricevuto una raggiro del genere (chissà, magari ne ho avute anch'io in passato di queste delusioni...).
Domenica non ho provato nessuna chitarra, nessun pedale, proprio per rimanere spettatore di tante belle cose, compresi quei pedali invitanti.
Forse il segreto della felicità sta nel fatto di non guardare ciò che c'è sotto, restare un pò ignorantelli ma contenti del risultato finale.
Ma d'altra parte qualcuno dovrà pur far luce e chiarezza su certe cose, giustamente.
Rispondi
Re: che c'è da scaldarsi? dai ...
di
adriphoenix
[user #11414]
commento del
11/11/2014 ore 16:36:52
Certo, ho letto poi....forse hai ragione tu, meglio guardare e sognare...anzi complimenti per le foto fatte a SHG! Ciao!
Rispondi
Re: che c'è da scaldarsi? dai ...
di
CCDK49
[user #41591]
commento del
11/11/2014 ore 16:27:41
È frode spacciare un prodotto a quel modo, ma...
Chi l'ha fabbricato? Nel caso che la Dolphin solo lo distribuisce non ha colpe, anzi, si deve aggiungere alla lista di chi vuole un risarcimento. La domanda a Sherlock Holmes è dunque "chi l'ha fabbricato".
Rispondi
Re: che c'è da scaldarsi? dai ...
di
adriphoenix
[user #11414]
commento del
11/11/2014 ore 17:01:48
Il tuo ragionamento fila se partiamo dal presupposto che Dolphin non sapesse assolutamente che i prodotti che rivendeva fossero degli "autentici" falsi, per usare un gioco di parole.
Ora mi pare inverosimile da credere che l'azienda italiana, che commercia pedali importati e prodotti all'estero, sia così ingenua da non sottoporre il prodotto che decide di immettere sul mercato ad alcuna analisi, ovvero farlo verificare dai propri tecnici o da tecnici esterni: che ci vuole a svitare 4 viti e guardarci dentro? anche solo per la curiosità di vedere che c'hanno di speciale 'sti pedali americani...
Se tu rivendessi, che so...patate, prima di metterle sul tuo banchetto spacciandone la bontà non le assaggeresti? dubito...
Detto questo, le responsabilità di Dolphin verranno accertate nel momento in cui qualcuno dovesse fare denuncia per truffa. A loro volta, Dolphin potrà sicuramente rivalersi sul produttore americano, DCcustomFX, che in primis è passibile di truffa, anche per l'ordinamento giuridico USA.
Rispondi
Re: che c'è da scaldarsi? dai ...
di
herrdoctor
[user #18849]
commento del
11/11/2014 ore 19:55:15
Allora posto che sono d'accordo con voi
vorrei comunque dire che anche noi in azienda produciamo un prodotto che viene solo rivestito e che internamente è italiano e marchiato da una blasonata marca tedesca.
Quindi prima di parlare di truffa c'è da vedere (in termini formali). L'azienda potrebbe anche invocare una determinata modifica finale e far passare il made in USA.
Sarebbe da domandare all'azienda cinese se ne è al corrente...
Rispondi
caspita...
di
trimmer741
[user #41394]
commento del
11/11/2014 ore 15:28:02
E' lo stesso effetto che un mio conoscente distribuisce a 39 euro... che per 39 euro non è affatto male. se posso fare pubblicità ndsmusic.com
Rispondi
La libertà e il dubbio
di
alberto biraghi
[user #3]
commento del
11/11/2014 ore 16:15:08
Salve. Premetto il personale fastidio per le insinuazioni e le "critiche costruttive" su Accordo, che da 22 anni (ventidue anni!) agisce nella totale trasparenza e deontologia quasi in eccesso. Sappiamo bene che è sempre molto facile sparare a raffica il primo sospetto che ci passa per la testa da dietro una tastiera, quindi ci siamo abituati. Tuttavia eccoci, come sempre, a dare una spiegazione, in nome di quell'eccesso di deontologia di cui siamo orgogliosi.
L'azienda italiana è stata danneggiata dalla bufala, ovvero è stata truffata, tanto che ha avviato un'azione legale nei confronti dell'americano.
La prima cosa che i legali hanno chiesto è stata di rimuovere l'articolo, per ragioni tecniche giurisprudenziali su cui sono poco competente, quindi non mi pronuncio. Siamo però convinti della assoluta buona fede di Dolphin, quindi abbiamo deciso di accogliere la richiesta, per facilitare quanto più possibile la sua azione legale, visto che i più truffati sono loro. Questa rimozione peraltro non ha alcuna ripercussione sui consumatori, perché il prodotto in questione semplicemente non esisterà più.
Si possono sempre sfogare le proprie dita sulla tastiera, ma vi saremo grati se ci eviterete il dolore di intervenire su affermazioni ingiuriose o diffamatorie (in questo thread alcuni commenti sono sul confine) nei confronti di chiunque. La libertà non è dire quel cazzo che ci pare e crocifiggere pubblicamente sulla base di un sospetto che diventa certezza senza motivi, ma rispettare il diritto al dubbio prima ancora che la presunzione di innocenza.
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
CCDK49
[user #41591]
commento del
11/11/2014 ore 16:40:38
> un'azione legale nei confronti dell'americano < È davvero americano??? Che il Made in USA sia per certo??? Then it's TOUGH SHIT. Costa $$$$! Vi deve essere un avvocato italiano (se la Dolphin è italiaina). Questo avvocato deve assumerne uno negli USA e pagare l'azione legale. Alla fine dei conti costa troppo se il risarcimento è del tutto sproporzionato. Tough shit...
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
elgaldil
[user #22921]
commento del
11/11/2014 ore 16:54:35
Alberto comprendo il fastidio nel gestire una simile situazione è condivido pienamente la tua ultima frase.
Io ho avuto una brutta sensazione su questa vicenda fin dall'inizio, tuttavia ho sempre cercato di mantenere un profilo molto basso e ho più volte ribadito che mi sarei sbilanciato solo qualora avessi avuto modo di conoscere ogni dettaglio...quindi in primis vedere "dentro" questi fantomatici pedali.
Ora una cosa la sappiamo: c'è stata una fregatura da qualche parte. Trovo corretta la rimozione dell'articolo e trovo altresì giusto che non si salti a conclusioni prima che l'iter legale intrapreso porti a dei risultati.
Purtuttavia, per onestà intellettuale Alberto (e per esperienza), mi sento di dire che nei panni del legale di Dolphin's Sound gli avrei sconsigliato ogni azione, perché per la legge la mancata verifica (da parte sua, nonostante sollecitata il che è un'aggravante) della rispondenza tra quanto pubblicizzato e quanto effettivamente fornito (intrinseco, proprio, dell'oggetto) lo pone in qualità di rivenditore in pieno difetto. Ergo: io fossi in Dolphin non intenterei alcuna causa. Ma tant'è, se così stanno le cose...io comunque voglio sempre credere alla buona fede di t tutti. Però in questa situazione non mi sentirei di criticare chi ci vede qualcosa di "sporco", sempre che commenti in modo civile.
Aggiungo che non ho mai tirato in mezzo alla questione Accordo, che ha semplicemente pubblicato un'intervista. Qualcuno ha sicuramente esagerato anche in questo senso, però permettimi, che venga da suggerire un po' più di attenzione nella scelta degli intervistati è legittimo. No?
Per come la vedo io (l'avevo già scritto) intervisterei solo aziende che ho avuto modo di conoscere (di cui ho avuto modo di conoscere i prodotti)...tutto qui.
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
alberto biraghi
[user #3]
commento del
11/11/2014 ore 17:29:36
No. Perdona, non entro nel tema dei consigli del legale di cui so poco, ma faccio il giornalista dal 1979, ho passato l'esame di Stato con punteggio massimo, ho lavorato in cronaca per i principali editori italiani e con grandi direttori, e conosco molto bene legge e deontologia. L'azione di Accordo è stata impeccabile.
Vedi, l'intervista non è un'inchiesta (ove il giornalista mira a cercare una verità nascosta), ma un dialogo tra il giornalista che fa domande e un’altra persona che risponde. Se chi risponde mente (o dice inconsapevolmente cose non vere, perché a sua volta è stata truffata, come credo sia accaduto in questo caso), lo fa a proprio rischio e pericolo e sotto la propria responsabilità. Ma non è compito del giornalista appurarlo in sede di intervista.
Quanto all'attenzione nella scelta delle persone da intervistare (anche questa richiesta opinabile), posso solo dire che il responsabile Dolphin aveva e ha tutte le carte in regola per essere intervistato. E' una persona che fa altro nella vita, con successo, e che si è messo a importare effetti principalmente per passione. Non esisteva alcuna ragione per censurare la sua iniziativa, nata in totale buonafede e truffata da un avventuriero senza scrupoli.
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
elgaldil
[user #22921]
commento del
11/11/2014 ore 17:53:51
Alberto l'azione di accordo non ha nulla che non va e non ho mai detto il contrario...mi va anche bene il discrimine che poni tra intervista ed inchiesta.
La mia era una personalissima e contestabilissima opinione sul fatto che trovo si colga la differenza leggendo un intervista fatta ad un marchio/personaggio che si conosce, una differenza in meglio. Tutto qui. Io nn voglio imputare a questa testata -a cui sono affezionato e sui cui tante volte ho potuto documentarmi- alcuna colpa.
Buon lavoro a tutti!
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
TB
[user #1658]
commento del
12/11/2014 ore 01:09:06
Molto interessante la distinzione tra intervista e inchiesta, ma mi sembra che vada bene solo per la carta stampata, dove l'intervista finisce con l'ultima risposta ed eventuali polemiche si sviluppano altrove.
Qui, invece (ed è uno dei punti di forza di una testata online come Accordo), l'intervista è "aperta", interattiva, prosegue con i commenti dei lettori e quindi, se nascono delle polemiche forti ALL'INTERNO dello STESSO thread (vedi, serve anche un termine ad hoc per definire questa "cosa" che non è solo un'intervista...) è naturale aspettarsi degli "aggiornamenti" da parte della redazione, senza che questa vi sia costretta dalla legge o dalla deontologia (che tra l'altro andrebbe pure aggiornata per tener conto delle caratteristiche dei nuovi media).
Come? Non lo so, mi rendo conto che non è facile, va visto caso per caso, e capisco le tue preoccupazioni in qualità di responsabile legale di Accordo. Ma il punto è questo, non si scappa, e il muro contro muro verso i lettori dubbiosi (e dubbiosi a ragione, in questo caso) non mi sembra la soluzione migliore. Possibile che siamo tutti sempre e solo dei rompicoglioni?
PS: lo chiedo non tanto a te, che ti sei dichiarato poco competente in materia (come me), ma c'è qualche accordiano avvocato che mi saprebbe spiegare le ragioni tecniche giurisprudenziali per cui è stata chiesta la rimozione dell'articolo, in previsione di una causa dove l'intervistato è parte lesa?
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
alberto biraghi
[user #3]
commento del
12/11/2014 ore 01:43:32
Premetto che l'accaduto non è prassi di Accordo: non abbiamo *mai* cassato contenuti (saalvo quelli considerati diffamatori verso terzi). Figurati, sono un accanito sostenitore della tutela di ogni bit postato, quindi ci resto malissimo se un lettore (accaduto pochi minuti fa) se la prende per una fesseria e cancella un post con tutti i commenti, penalizzando gli altri che hanno partecipato con le loro opinioni.
Ma di fronte a un caso eccezionale e a una richiesta motivata non c'era ragione di rifiutare, anche perché - come altri hanno fatto notare - la memoria della Rete è implacabile e chi vuole leggere un thread rimosso lo trova con poca fatica.
Insomma, non è affatto un "muro contro muro" coi lettori, ma un gesto di rispetto per una persona che - secondo noi che l'abbiamo conosciuto - ha subito un danno in buona fede. Quindi, dovendo scegliere tra dare una mano a lui o tutelare la nostra immagine di "duri e puri a oltranza", abbiamo optato per la prima soluzione. Lo rifaremmo, anche perché quella richiesta non penalizzava nulla e nessuno, in particolare i nostri lettori, nostro bene supremo.
Abbiamo pensato che andava bene così. Legittimo dissentire, un po' meno passare a dubbi e insinuazioni prima ancora di aver capito cosa succede, anche perché chi ci bazzica da un po' sa che non abbiamo *mai* rinunciato a motivare le nostre azioni, un dovere che consideriamo imprescindibile.
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
Giolamossi
[user #42231]
commento del
12/11/2014 ore 08:39:28
Converrai che la situazione è stata gestita quantomeno male dall'importatore... e che il suo comportamento non ha fatto altro che peggiorare la sua situazione mettendo in cattiva luce la sua assoluta buona fede che non gli ha permesso di prendere in mano un cacciavite 1 mese e 10 giorni fa...
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
MM
[user #34535]
commento del
12/11/2014 ore 09:08:19
Sono ancora piuttosto d'accordo con TB (è proprio la vernice rossa allora... :-))
Io non credo che l'importatore (mia opinione personale) abbia chiesto la rimozione dell'intervista per motivi di giurisprudenza, ma più per una evidente brutta figura, che era sotto gli occhi di tutti e che meno stava su una testata come questa e meglio era per lui (e per Accordo), al di là del fatto che è comunque recuperabile.
Certamente questo importatore, di cui sono convinto della sua buona fede, ha non poco peccato di ingenuità; perché questo "produttore da garage americano" non ti fa venire qualche dubbio? ... è venuto al primo lettore di quell'articolo, e aveva ragione.
La cosa che "infastidisce" un po' non è per la rimozione di un articolo, ma si riferisce all'intervista stessa: è che qualsiasi dubbio sollevato viene un po' recepito come la solita manfrina del rompicoglioni di turno, invece qua i dubbi ci stavano tutti e anche di più.
Ha ragione TB, il punto di forza di questa testata è l'intervista "aperta", se non lo fosse sarebbe come leggere il giornale, e dal momento che i commenti sono previsti e non preclusi è meglio essere pronti a gestirli ed eventualmente aggiornarsi in corsa. A maggior ragione quando i dubbi sollevati si rivelano più che fondati e quando un prodotto, recensito da una testata importante, si stava palesando, ogni minuto che passava, come una grossa truffa.
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
adriphoenix
[user #11414]
commento del
11/11/2014 ore 17:33:27
Stimato Alberto, il tuo "personale fastidio" per le critiche costruttive, mi hanno invece personalmente infastidito, per il semplice motivo che ritengo di avere mosso una critica educatamente, con autentico intento costruttivo e senza trascendere in affermazioni ingiuriose e diffamatorie, non avendo peraltro partecipato alla precedente discussione di un mese fa.
La mia opinione sull'operato di Dolphin trova il tempo che trova, se ci sarà un procedimento giudiziario verranno accertate le relative responsabilità, da un giudice ovvio, non dal sottoscritto. Tuttavia credo di poter esprimere la mia opinione a riguardo e trovo poco credibile che un'azienda seria prima di immettere sul proprio mercato un prodotto di terzi non ne verifichi la qualità costruttiva a monte. Nell'ordinamento giuridico italiano vale la presunzione di innocenza, ma per il cliente/consumatore i recenti fatti non possono non destare ragionevoli dubbi sulla buona fede.
La mia critica alla redazione, come qualcun altro ha sottolineato molto educatamente, è semplicemente quella di riportare/recensire prodotti e produttori che verificate personalmente, proprio per evitare di trovarvi invischiati in polemiche che in realtà riguardano altri.
Grazie cmq per la spiegazione, che chiarisce diversi aspetti, ma che non va vista come eccesso di deontologia, ma come rispetto per i vostri lettori.
Cordialitá
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
alberto biraghi
[user #3]
commento del
11/11/2014 ore 18:02:19
Solo un dettaglio: se scrivi "se questi della Dolphin fossero stati in buona fede" tecnicamente sei passibile di querela per diffamazione da parte della Dolphin e noi di Accordo saremmo chiamati in causa come corresponsabili, per mancato esercizio del controllo. Sono certo che Dolphin abbia altro a cui pensare, ma se invito a evitare processi sommari e raffiche da tastiera lo faccio a ragion veduta. Anche perché le recenti modifiche alla legge sulla diffamazione a carico delle testate telematiche implicano pene severissime. Ne basta una che va male, per dire un 40-50 mila euro che sono un attimo, per farci chiudere baracca.
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
elgaldil
[user #22921]
commento del
11/11/2014 ore 21:53:51
Wow
Scusa di cuore Alberto, ma questo atteggiamento sa tutto di terzismo doroteo vecchio stile... Perdona, ma non mi fa impazzire. Si finisce per far passare le effettive (o potenziali) vittime di quel che sembra delinearsi come una truffa, quali colpevoli, unicamente per la propria indignazione...
P.s. Ho misurato sufficientemente le parole perché non ci si debba preoccupare di nulla!
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
alberto biraghi
[user #3]
commento del
11/11/2014 ore 22:40:34
Tutto mi avevano detto, tranne che "doroteo", mi mancava :-) In realtà è solo istinto di conservazione dell'azienda coi suoi posti di lavoro e rispetto dell'altro, ma leggila pure come ti pare, il mondo è bello perché ci consente ancora di avere opinioni diverse.
Rispondi
Re: La libertà e il dubbio
di
elgaldil
[user #22921]
commento del
12/11/2014 ore 18:54:51
Sono contento che tu abbia apprezzato la mia provocazione (dal gusto un po retrò) :-)
Guarda Alberto io lo capisco il tuo spirito di conservazione. Purtuttavia credo che tu non ti debba proprio preoccupare in questo caso.
Buon lavoro!
Mt
Rispondi
Mi mancano alcuni dati
di
Foolonthehill
utente non più registrato
commento del
12/11/2014 ore 00:24:39
Quanto costavano questi meravigliosi pedali "boutique" al consumatore finale italiano?
Sarebbe anche interessante sapere quanto li pagava l'importatore italiano: se li pagava 150 dollari potrei anche credere alla sua buona fede; se il pagava 30 dollari ...
Infine, erano stati sollevati dei dubbi sui pedali e l'importatore italiano ha continuato a sostenere che fossero dei prodotti boutique made in U.S.A.? Una volta aperto il pedale, è stato difficile scoprire l'imbroglio o è stata una cosa elementare?
Se avessi comprato uno di questi pedali, la querela (non denuncia) contro ignoti la presenterei. E mi sbrigherei pure, facendo partire il termine da quando sono state postate le foto del pedale aperto.
Marco
Rispondi
Speriamo ..
di
Sparklelight
[user #41788]
commento del
12/11/2014 ore 07:56:57
.. che ora non "sparisca" pure questo diario!
Rispondi
bell'articolo , grazie per chi ...
di
alftheking
[user #7473]
commento del
12/11/2014 ore 12:10:17
bell'articolo , grazie per chi ha "scoperto" il tutto e per chi ha pubblicato il link del vecchio articolo che mi ero perso.
Ora mi sorge spontanea una domanda : ma chi ha comprato questi pedali a caro prezzo e NON legge Accordo, sono stati avvertiti?
edit: e i negozianti che hanno comprato questi pedali e li stanno rivendendo nei negozi e anche nel noto mercatino sul web, sono stati avvertiti? (ne ho appena visto uno per esempio)
Rispondi
Re: bell'articolo , grazie per chi ...
di
adriphoenix
[user #11414]
commento del
12/11/2014 ore 13:07:34
Ti rispondo sull'ultima domanda...credo di si, visto che dal sito di mercatino il redirect sulla pagina del venditore porta a "pagina non disponibile". Meglio così va...
Rispondi
Re: bell'articolo , grazie per chi ...
di
alftheking
[user #7473]
commento del
12/11/2014 ore 13:30:35
Io credo che un passo DOVEROSO sarebbe richiamare sull'homepage della ditta i pedali già venduti , al limite proponendo un buono spendibile in altri pedali venduti dall'importatore
Questo sarebbe un passo encomiabile .
O no?
Rispondi
Re: bell'articolo , grazie per chi ...
di
LuckyPierluigi
[user #40183]
commento del
12/11/2014 ore 13:24:29
Infatti, spero che il distributore oltre al rimborso provveda anche al rientro dei pedali, altrimenti poi la faccenda (e il problema) si sposterebbe sull'usato...
Rispondi
Frodissima
di
pierinotarantino
[user #29514]
commento del
13/11/2014 ore 12:19:19
Credo che l'editore ha una sola responsabilità morale nel non aver visto dal vivo nessun prodotto. Ma non è tenuto a farlo. Ha venduto uno spazio a SHG e c'era contemplata la solita recensione prima della fiera. Da accordo ci aspettiamo di discutere con onestà di prodotti e non di "fregature". Per questo siamo indignati, ma ripeto Alberto e co. non sono la finanza, siamo noi a pretendere che si facciano garanti. Detto questo sono convinto che l'importatore ha agito con consapevolezza, non ha foto del 'garage', non è mai stato in questo garage, non ha aperto mai nessun pedale, neanche mai guardato bene per capire che la grafica era una patacca. Ecc. Ma dai, si è inventato una storia incredibile. Per le chitarre poi... Non parliamone nemmeno. Viene a vendere roba da cento euro usata a 1200.... Pubblicizzandola su questo sito che ha migliaia di appassionati con 8 occhi ciascuno.... Ingenuo. Così la penso io. Nella libertà di espressione.
Rispondi
Conclusione scontata...
di
Rapator
[user #41966]
commento del
20/11/2014 ore 11:56:50
Dopo aver denunciato la cosa nei commenti del primo articolo, mi ero defilato viste le assurde risposte al limite del ridicolo e la totale improduttività della discussione successiva.
Io continuo a ritenere scarsamente credibile che il signor "Dolphin's Sound" sapesse bene e fin da subito cosa c'era davvero nei sedicenti pedali "boutique" della DCcustomFX da lui importati, e così il suo amico Bruce_Telecaster che lo difendeva a spada tratta.
Se io mi comprassi un pedale da 200 euro, o peggio ancora un intero stock di pedali da 200 euro, sarei il primo a voler verificare di non aver preso una sola! Ed invece niente, per tutelare la propria integrità di commerciante e uomo bastava girare quattro viti e mostrare un briciolo di onestà nelle risposte. Si è scelto invece di barricarsi dietro toni da stadio o risposte evasive. Che ognuno ne tragga le conclusioni che crede.
E poi, che bel favore che hanno fatto al Sig. Andrea Pratesi a cancellare la pagina incriminata. Per dare una seconda possibilità al nostro caro importatore di America in Italia (ahahah), potevano magari intervistarlo pure per questo articolo:
vai al link
In conclusione, 'sti Caline sono dei gran bei pedali, accattateveli a 50 Euro o meno, non ve ne pentirete (lo dico per esperienza diretta). La mia solidarietà a chi invece ha pagato 150 Euro per un adesivo, spero che otterranno un giusto risarcimento.
Rispondi
Re: Conclusione scontata...
di
bruce_telecaster
[user #24599]
commento del
23/01/2015 ore 00:44:15
Caro mio, la tua malafede non ha confini, così come insultare mia madre in privato...
Chi dovrebbe denunciare chi, a questo punto?
Rispondi
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