Io lo chiamo “Partendo dai Mi”. Porto a intonazione la 6a corda, il Mi basso, servendomi di un accordatore, poi usando l’armonico di questa corda al quinto tasto (un Mi) accordo il Mi cantino. Comodo perché la mano sinistra è libera.
Uso ancora il Mi basso producendo l’armonico al dodicesimo tasto e usandolo come riferimento per accordare all’unisono il Mi ottenuto sulla 4a corda (il Re) premendola al secondo tasto. Meno comodo perché la mano sinistra è impegnata a premere la corda per cui per girare la chiavetta si userà la mano destra.
Ora accordo la seconda corda, il Si, in maniera insolita. La nota di riferimento è l’armonico ottenuto al dodicesimo tasto sulla quarta corda, cioè un Re. La nota da accordare è quella ottenuta premendo la seconda corda, cioè il Si al terzo tasto. Stessa comodità per l’uso della mano destra per agire sulla meccanica.
Adesso accordiamo il Sol. La nota di riferimento è il Sol ottenuto sul Mi cantino premendolo al terzo tasto. La nota da accordare è l’armonico della terza corda (il Sol) ottenuto al dodicesimo tasto. Scomodo per le note ragioni. Attenzione a non confondere (è facile) la nota di riferimento con la nota o armonico di nota da accordare.
Ultima azione e abbiamo finito. Nota di riferimento: il La ottenuto premendo il Sol al secondo tasto. La nota da accordare è l’armonico della quinta corda (il La) ottenuto premendo la corda al dodicesimo tasto.
Noterete che mentre con i metodi normali la prima nota di riferimento è la nota La ottenuta dalla quinta corda suonata libera, con questo metodo l’ultima corda a essere intonata è proprio il La. Se avete proceduto con cura, lo strumento (privo di evidenti difetti, settaggi sbagliati, compensazioni precarie, azioni esagerate) dovrebbe suonare dignitosamente accordato in tutte le posizioni.
Che ne pensate? E voi che metodo usate?