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GIBSON ES-339 finalmente “ri-PRESA”......
di
gabbahey
[user #23550]
- pubblicato il
31 gennaio 2021 ore 08:19
GIBSON ES-339 finalmente “ri-PRESA”... considerazioni
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di
gabbahey
[user #23550]
commento del
31/01/2021 ore 08:54:16
Carissimi , questa volta voglio anche io scrivere la mia esperienza di questo acquisto cercando poi di elencarne i pregi ed i difetti.
Per farla breve anni fa ne possedevo una , sunburst, che per motivi economici/cambio strumentazione diedi via. Nonostante avessi un ricordo bello ma con qualche dubbio da tempo mi e’ tornata la gas per la suddetta e come per un segno del destino un negoziante a me vicino ne mette in vendita una, anno 2014 cherry red che e’ il mio colore preferito sulle 335 e 339.
Niente... decido di andarla a vedere / provare ma quando arrivo ho subito una spiacevole sorpresa, la chitarra e’ in versione SATIN non GLOSS. Ho sempre preferito sulle chitarre in genere la finitura lucida anche se questa volta devo dire che il rosso coi bending crema fa la sua figura anche sul satinato quindi decido di provarla e come immaginavo sono stato travolto da quello che’ il Gibson sound piu’ puro, caldo e potente pieno di bassi e medi ma con i cantini forti e cremosi anche al quindicesimo. L’Action e’ alta ma mi riprometto di settarla a dovere cosa che faccio gia’ a mano durante la prova agendo sulle viti del ponte che anche a corde montate sembrano di burro. Alla fine sono uscito con la chitarra.
Dopo averla portata a casa mi accorgo con frustrazione che le note dopo il dodicesimo tasto, in particolare quelle centrali proprio non suonano, torno in negozio dove per fortuna mi sistemano il presunto difetto.
PREGI:
Coi pickup Classic 57 (che dall’anno successivo non metteranno piu’ di serie sulle 339) suona da paura.
E’ comoda come una solid ma piu’ leggera.
Il manico sottile e la leggerezza della chitarra ti danno l’impressione di avere tra le mani un giocattolino e suonarla risulta facile e immediato.
La puoi suonare anche da staccata che e’ comunque un piacere grazie alla sua risonanza.
DIFETTI:
Io per abitudine (forse un po esagerata) suono con l’action bassissimo ma qua non c’e’ proprio verso. Ad abbassarla troppo non suona e devi abituarti ad un compromesso.
La finitura anche se col tempo dovrebbe diventare piu’ “lucida” e’ indubbiamente piu’ delicata.
Il prezzo veramente alto: pensavo che la finitura “satin” la facesse costare un po meno ma da quanto ho letto, la chitarra (costruita nello stabilimento di Memphis) e’ diventata abbastanza rara ed il prezzo e’ lievitato. Buon per me se dovro’ rivenderla peggio per me quando l’ho comprata. Era fuori intorno ai 1900/2000.
Detto questo mi farebbe piacere sentire i vostri commenti e nello stesso tempo vi chiedo se conoscete queste differenze tra i modelli Memphis (sul sito col codice numerico mi dice custom shop Memphis) ed i Nashville e se pensate che la finitura possa incidere o meno sul suono.
Grazie anticipatamente a tutti
Rispondi
di
E!
[user #6395]
commento del
31/01/2021 ore 10:10:12
"Io per abitudine (forse un po esagerata) suono con l’action bassissimo ma qua non c’e’ proprio verso. Ad abbassarla troppo non suona e devi abituarti ad un compromesso."
Concordo, tutte le Gibson che ho avuto (ma in generale tutte le chitarre) suonano davvero meglio con un'action più alta rispetto a quella... Che si vorrebbe :-)
Le note sono più pulite, i bending vengono addirittura meglio. E' un problema se suoni in maniera molto tecnica, ma se fai blues e derivati conviene alzare l'action, la chitarra suona di più. E se prendi una bella chitarra come la tua poi vuoi sentirla suonare davvero. Goditela!!
Rispondi
di
WATERLINE
[user #51250]
commento del
31/01/2021 ore 09:48:35
Complimenti per l'acquisto. Ne ho una anche io, custom shop del 2019 con i 57 classic. Per me una bomba, gran chitarra. Con il body scavato e' una via di mezzo fra les paul e 335. Grande musicalita' e sustain. Si passa tranquillamente dal classico RnR alla Chuck Berry al blues e al rock meno spinto. Molto versatile e poi i 57 classic su questa chitarra , per me, sono la scelta giusta. Con qualche pedalino giusto tira fuori gli artigli!!
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
31/01/2021 ore 11:25:28
Esatto Waterline. Sono d’accordo anche con E! . Sono d’accordo anche perche’ tendenzialmente suono Blues e Rockabilly quindi ci puo’ stare ma l’abitudine per l’essere umano e’ una bruttissima bestia, per tutte le cose. Nello specifico quando sento sulla chitarra le corde alte inizia a venirmi lo stress e non mi godo la “suonata” pero’ ripeto essendo questione di abitudine visto che molti usano egregiamente l’action alta la considerero’ come una sfida ripromettendo di abituarmici. Vero anche che su queste chitarre (335 339 e semiacustiche in genere) non si sono mai visti dei velocisti alla Steve Vai.....
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
31/01/2021 ore 11:29:5
Non riesco a caricare la foto ma a questo link si vede bene l’oggetto ....
vai al link
Rispondi
di
wo
utente non più registrato
commento del
31/01/2021 ore 14:18:55
Bella!
Rispondi
di
DANIELE61da
[user #28553]
commento del
31/01/2021 ore 13:53:57
Possiedo anch'io una Es339 anno 2011 colore Antique Red Cherry in finitura gloss. Condivido quanto di buono detto su questa chitarra, esteticamente bellissima. La mia ha il manico slim 30/60 con un action molto bassa, settata da un liutaio. Ottima chitarra con cui spaziare da un morbido jazz alla Wes Montgomery a un blues sporco alla Lee Hooker.
Rispondi
di
zabu
[user #2321]
commento del
31/01/2021 ore 16:15:47
Complimenti per l'acquisto, il cherry piace molto anche a me come finitura (non a caso ho una 335 Figured di quel colore). La 339 mi ha sempre attratto come strumento -mi piace l'ingombro contenuto-, ma non credo di averne mai avuta la possibilità di provarne una. Riguardo l'action ti capisco perfettamente. Io proprio non riesco a suonare con strumenti con action alta. Ogni volta che prendo uno strumento nuovo (a meno di casi fortunati) è un po' una battaglia per me per ottenere il setup giusto. Purtroppo in molti casi l'unico modo è di far rettificare i tasti da un liutaio. Io in un'occasione l'ho fatto fare anche su uno strumento nuovo. Ovviamente è una spesa in più e poi soprattutto devi avere tra le mani un liutaio competente e di fiducia. Sulla mia 335 me la sono cavata con un buon setup ed è regolata a 1.75 mm sul Mi basso e 1.5 sul cantino al XIII tasto.
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
31/01/2021 ore 17:20:2
Zabu riguardo l’action condivido tutto quello che hai scritto, avrei potuto scriverlo io ah ah ah. Quindi quelli che sentito sulla rettifica dei tasti e’ fattibile? In pratica si dovrebbero settare/limare i frets diciamo con una pendenza che va dalla piu’ alta al capotasto e si abbassa man mano che si arriva al pickup giusto? A titolo informativo Quanto verrebbe a costare tale operazione? (dopo un ora di smanettamento devo dire che il settaggio dell’action fatto sulla 339 non e’ male piu’ alto rispetto alle mie altre chitarre ma comunque accettabile)
Rispondi
di
gibsonmaniac
[user #21617]
commento del
31/01/2021 ore 18:16:31
no no...nessuna pendenza, la rettifica e la conseguente ricoronatura viene fatta per mettere l'apice di tutti i tasti sullo stesso livello, la coronatura e' quell'operazione che viene fatta per ridare al profilo del tasto una forma semicircolare visto che la rettifica spiana questo profilo, un tasto non coronato sara' meno preciso in termini di intonazione ma anche instabile nella sua funzionalita'.
Rispondi
di
zabu
[user #2321]
commento del
31/01/2021 ore 19:14:57
Come ha scritto Gibsonmaniac i tasti generalmente si livellano tutti alla stessa altezza. Per questo motivo il liutaio mette il manico perfettamente in piano (ovviamente in assenza della spinta delle corde) quando esegue l'operazione. Esistono anche altri sistemi che si dicono essere più accurati, ovvero che tengono in considerazioni il fatto che in condizioni normali le corde appunto esercitano una trazione sul manico per cui lo stesso -in condizioni di uso- ha una lievissima concavità o curvatura, relief in inglese. Con uno di questi sistemi il manico viene sottoposto, ad esempio, ad una trazione che simula quella della forza esercitata sullo stesso dalle corde. Se cerchi su YouTube Dan Erlewine neck jig trovi dei video esplicativi.
Infine ci sarebbe anche il trattamento plek computerizzato per i tasti. Anche in questo caso, la macchina che scannerizza il manico prima di livellare (tramite una fresa computerizzata) i tasti tiene in considerazione la curvatura del manico. I tasti quindi non vengono livellati tutti alla stessa altezza, ma relativamente a come poi si andranno a comportare con il manico sotto l'effetto della spinta delle corde. La Plek è (nella mani giuste) un ottimo strumento, ma il trattamento mi pare costi sui 200 Euro e esiste un solo centro in Italia, vicino Roma. Un liutaio normale ti chiederà una media tra i 50 e gli 80 Euro massimo per una rettifica dei tasti. Come ho scritto però devi veramente essere sicuro che chi ci mette le mani sia uno bravo e affidabile.
Rispondi
di
pelgas
[user #50313]
commento del
31/01/2021 ore 21:01:48
Non sempre la plek corona bene. So che talvolta lascia spigoli vivi fastidiosissimi. Almeno dieci anni fa funzionava così così
Rispondi
di
zabu
[user #2321]
commento del
31/01/2021 ore 21:47:56
No infatti la Plek non corona mi pare. Quella parte del lavoro va fatta a mano dal liutaio. Per cui anche in quel caso ci vuole uno bravo.
Rispondi
di
Repsol
[user #30201]
commento del
31/01/2021 ore 22:26:06
Ho due 336, chitarre quindi molto simili alla tua.
Io le trovo fantastiche, per suono e comoditá.
Il corpo piccolo é perfetto, soprattutto se non si é molto alti...oa chitarra poi é molto ben bilanciata. Per quanto riguarda il suono molti lo definiscono una mezza via tra Les Paul e 335 e forse non é una definizione tanto sbagliata. Le mie hanno un suono potente, ma sempre ben definito e dettagliato, sia nei puliti che nelle distorsioni.
Io riesco ad avere un action bassa in entrambe (per me bassa significa 1,7 al mi basso e 1,5 al cantino) senza nessun problema. Quindi credo sia solo una questione di setup. Goditela, é una grande chitarra.
Rispondi
di
euke
[user #1325]
commento del
01/02/2021 ore 09:43:29
Hai mai avuto modo di confrontare le tue 336 con una 339? Sono chitarre dalla forma identica ma costruttivamente completamente diverse. Sono curioso di sapere come ciò influisce sul suono. Ho avuto una 335, una 339, ma la 336 credo sia più vicina alla les paul timbricamente. E ciò la rende molto interessante per i miei gusti.
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
01/02/2021 ore 21:16:46
Repsol se posso.... ma le differenze tra 336 e 339 fondamentalmente quali sono? (Scusa l’ignoranza non me ne volere ma non ero a conoscenza del modello 336)
Rispondi
di
euke
[user #1325]
commento del
02/02/2021 ore 08:45:18
La ES-339 è costruita come la 335, costruzione semihollow con fascie e fondo in laminato d'acero, blocco centrale in acero.
La CS-336 è un blocco solido di mogano scavato a ricreare le forme e le camere come nella 339, e chiuso con un top solido di acero.
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
31/01/2021 ore 23:21:29
Grazie a tutti per le risposte ed i commenti e’ un vero piacere parlare di argomenti che piacciono con persone preparate.
Nello specifico il discorso di abbassare/limare i fret verso i pickup me l’ha ventilata un “esperto” poi non so se e’ il procedimento chiamato Plek. La rettifica del manico e dei frets immagino e capisco sia un’altra cosa. Pero’... immaginando di abbassare al minimo l’action , a livello matematico, a sentimento, insomma ad occhio, mi sembra possa essere un’operazione che funzioni ma non sono cosi’ esperto, forse e’ un eresia....
Rispondi
di
zabu
[user #2321]
commento del
01/02/2021 ore 00:44:58
Solo per chiarezza: la Plek è semplicemente una macchina che appunto fa la rettifica in modo computerizzato. Per rettifica si intende la limatura della parte più alta dei tasti in modo da evitare che le corde sbattano in modo anomalo provocando rumori indesiderati. Il liutaio fa la stessa cosa in modo manuale con una apposita lima. L'idea di base è la stessa però.
Al netto di tutto questo lo strumento deve essere ovviamente ben regolato (setup), anche al fine di valutare lo stato dei tasti: in particolare la curvatura del manico, l'altezza del capotasto e l'altezza delle corde devono essere entro alcuni parametri.
Il setup non è un intervento assolutamente invasivo e si può ripetere quante volte si vuole. La rettifica (o limatura dei tasti) invece no. Ad ogni passaggio di lima ovviamente si toglie del materiale dal tasto (si consuma in senso vero e proprio) per cui è un procedimento a cui ricorrere solo dopo aver effettuato un setup a regola d'arte. Appurato che vi sia un problema, con la rettifica si va a correggere il difetto di altezza dei tasti. Ovvero si vanno a limare quei tasti che ad esempio sono troppo alti rispetto agli altri non consento quindi di tenere l'action al livello giusto perché le corde ci sbattono in modo anomalo.
Rispondi
di
KJ Midway
[user #10754]
commento del
01/02/2021 ore 12:00:01
una domanda: ma com'è adesso la chitarra, quanto riesci a tirare l'action?
sulla LP ma anche sula Dot riesco ad avere 1mm lato cantino e 1.6/1.8 lato basso che già la trovo un pò al limite per un discorso suono.
1.2 e 2mm come consigliato da Gibson lo trovo un ottimo compromesso.
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
01/02/2021 ore 19:48:55
Midway sinceramente la misura esatta non la so non ho lo strumento di precisione per misurarla con un righello o un metro non verrebbe precisa ho già provato posso solo dirti che è al limite della suonabilita’ (per me) più alta rispetto alle altre mie chitarre ( ad oggi il mio parco macchine prevede Stratocaster American Special, Les Paul Standard, SG Special e Ibanez RG350...... che spettacolo mi faccio le pippe da solo ah ah )ma sicuramente e’ un compromesso buono direi. Se avro’ la possibilita’ la misurero’ e ti faro’ sapere volentieri comunque piu’ la suono e piu’ mi ci sto abituando. Andiamo bene andiamo bene......
Rispondi
di
MM
[user #34535]
commento del
01/02/2021 ore 14:38:24
Non è un'eresia.
Per avere action molto basse è quasi necessario "scaricare" i tasti dopo il 15esimo, rispetto all'altezza dei tasti precedenti. In quel range di tastiera la corda ha la massima ampiezza di vibrazione, quindi lo scarico dei tasti dal 15° in poi aiuta a non incorrere in interferenze. Tanto sono tasti che si usano meno di quelli che vanno dal 1°al 15° e non serve siano particolarmente alti, inoltre sono talmente vicini (in una Gibson a maggior ragione) che la pressione delle dita fa abbassare pochissimo la corda.
Mi ricordo che Marco Omar Viola, di "MOV guitar" in un suo vecchio post lo scrisse.
Ecco, ho trovato il post:
vai al link
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
01/02/2021 ore 19:51:2
Grazie MM lo immaginavo. Diciamo che non me la sento al momento di fare un’operazione simile tengo in considerazione per eventuali future ....al momento mi sto abituando a suonarla cosi. Grazie comunque per l’informazione
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
01/02/2021 ore 19:51:
Grazie MM lo immaginavo. Diciamo che non me la sento al momento di fare un’operazione simile tengo in considerazione per eventuali future ....al momento mi sto abituando a suonarla cosi. Grazie comunque per l’informazione
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
01/02/2021 ore 21:20:56
Ho letto ora dal link che hai postato... mi viene da chiedere come mai non lo facciano di serie su tutte le chitarre , più bassi dopo il 15º , forse per i costi , anche perché non comprometterebbero il suono in alcun modo
Rispondi
di
MM
[user #34535]
commento del
02/02/2021 ore 08:29:56
Beh è chiaro che sono lavorazioni aggiuntive che implicano dei costi. In una chitarra artigianale, di liuteria, sono cose normali, poi bisogna anche vedere che tipo di tasti vengono montati.
Io nelle mie chitarre l'ho fatto, simil Strato con radius 9,5 e non ho alcun problema di buzz o di bending smorzati, non tengo un'action bassissima perché non mi piace come sensazione, ma non è certo alta.
Non è però una sorta di "gradino"si tratta di un qualcosa di graduale.
Rispondi
di
zabu
[user #2321]
commento del
02/02/2021 ore 03:06:38
Grazie per aver chiarito, adesso capisco quello che intendeva gabbahey per "pendenza". Non posso che confermare che quella della rettifica parziale (anche dal 12" in poi) si può assolutamente fare. In pratica si crea una sorta di gradino, per cui gli ultimi tasti risultano effettivamente più bassi dei primi.
Nel caso in questione, ovviamente senza fare un controllo alla chitarra stiamo solo andando per ipotesi. L'action alta con cui è settata la chitarra potrebbe essere solo un problema di setup risolvibile con 1/4 di giro al truss rod. Oppure magari ci vuole effettivamente una rettifica o -come suggerisci tu- magari se la potrebbe cavare con una rettifica parziale sugli ultimi tasti. Il giorno che decide di portarla a far vedere ad un liutaio potrà chiarire le cause e pensare ad eventuali rimedi.
Rispondi
di
MM
[user #34535]
commento del
02/02/2021 ore 08:35:11
Come scrivevo sopra non è un "gradino", è una "discesa" graduale.
Nel caso in questione, le variabili in gioco possono essere tante, la cosa migliore è un controllo accurato di tutti i settaggi che deve per forza fare qualcuno con un inimo di esperienza.
Rispondi
di
zabu
[user #2321]
commento del
02/02/2021 ore 15:04:33
Allora l'argomento è interessante e devo dire che allora è la prima volta che sento parlare di "discesa graduale". Io ho avuto una rettifica parziale dei tasti dal 12esimo al 21esimo sulla mia Telecaster, ma il liutaio ha appunto rettificato solo i tasti a fine tastiera. Questi quindi risultano più bassi dei primi tasti, ma sono tra di loro alla stessa altezza. Io stesso ho fatto un'operazione uguale su una Squier Japan presa d'occasione (che ho sistema da solo) e devo dire ha funzionato molto bene.
Sai quindi come il liutaio in caso ottiene la "discesa"? Sul link che hai postato parla appunto di "scaricare" la parte finale della tastiera, ma sinceramente io interpretavo appunto come "abbassare" i tasti finali rispetto ai primi. Ovvero mi rimane difficile immaginare come si potrebbe rettificare i tasti singolarmente in modo tale da creare appunto una "discesa" con gli attrezzi tradizionali. Come si fa in caso a controllare le altezze relative e a limare in modo progressivo i tasti? Credo invece questa sia (volendo) una cosa perfettamente ottenibile con la Plek.
Rispondi
di
MM
[user #34535]
commento del
02/02/2021 ore 15:23:55
Allora, intanto parliamo di misure ridottissime, è per questo che non parlerei di "scalino".
Io nelle mie ho fatto un qualcosa di "raccordato", se così si può dire.
Fare uno stacco netto tra l'altezza del 12° e quelli che seguono non lo reputo una cosa ideale, anche perché quando premi il 13° potresti avere sensazioni sgradevoli, visto che hai dietro il 12° più alto.
Poi se lo hai fatto e ti trovi bene... magari va bene anche così.
Il comunque lo "scarico" l'ho fatto con un attrezzo con concavità del raggio della tastiera (comprato da Stew Mac) con incollata la carta abrasiva, quello che si usa per la rettifica, lavorando solo su una parte di tastiera; non uno a uno.
Rispondi
di
zabu
[user #2321]
commento del
02/02/2021 ore 16:02:37
Ovviamente anche nel caso della mia Tele (lavoro fatto dal liutaio) e della Squier che mi sono sistemato io, parliamo di misure ridottissime. Non si percepisce alcuno scarto tra il 12esimo e l'11esimo in nessuno dei due casi. Comunque la rettifica parziale è una tecnica ben documentata e utilizzata in liuteria.
Mi sono andato a vedere qualche video su youtube per visualizzare meglio il procedimento per creare la "discesa". Vedo che in inglese il procedimento si indica come "fret fall-away". In un caso viene suggerito di mettere semplicemente del nastro da carrozziere sul tasto immediatamente prima di quelli che si voglio trattare in modo da creare un po' di pendenza relativa:
vai al link
Interessante, magari ci provo per il prossimo progetto. Anche se devo dire che alla fine stiamo parlando di due procedimenti simili, che hanno alla fine lo stesso scopo di dare più spazio alle corde per vibrare sugli ultimi tasti. Il "fret fall-away" è diciamo concettualmente più raffinato sulla carta, la semplice rettifica parziale più "basica", ma forse più semplice da controllare nel risultato finale.
Rispondi
di
MM
[user #34535]
commento del
02/02/2021 ore 16:56:57
Esattamente, quello che ho fatto io è ciò che si vede nel video.
Comunque sì, parliamo della stessa cosa.
Rispondi
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
02/02/2021 ore 21:15:00
Mi intrometto tra MM e Zabu faccio una domanda stupida ma non è un controsenso limare i tasti in quel modo perpendicolarmente al manico ? dal momento che quando i tasti si abbassano con gli anni il manico va revisionato e quindi fatto il Refret? Cosi’ facendo non si “appiattiscono” i tasti? Io per aggiustare alcuni tasti (solo alcuni altrimenti sarebbe un lavoro troppo lungo e non precisissimo ) ho comprato un’apposita lima su Amazon concava, che “abbraccia” il tasto limandolo senza snaturare la sua natura “tonda”......
Rispondi
di
zabu
[user #2321]
commento del
02/02/2021 ore 22:52:10
La lima tonda che hai comprato tu (se capisco bene) dovrebbe servire per fare la coronatura del tasto che è un'altra cosa. Ovvero quando si rettificano i tasti -per portarli alla stessa altezza relativa o anche nel procedimento suggerito da MM con una impercettibile pendenza relativa- si procede necessariamente appunto lavorando perpendicolarmente al tasto con un lima piatta, o al limite con un un blocco di legno o di alluminio con attaccata carta abrasiva che segue la curvatura (radius) del manico. A fine lavoro di limatura però i tasti avranno perduto la rotondità sui bordi e saranno diventati piatti. Un tasto completamente piatto produce (parimenti ad un tasto di altezza non giusta) un fastidioso rumore metallico. Serve quindi di rilavorare i bordi dei tasti in modo che siano arrotondati e non creino vibrazioni anomale quando la corda ci sbatte.
In conclusione la rettifica dei tasti consta di due operazioni: 1) si portano i tasti allo stesso livello o se vogliamo con una impercettibile pendenza relativa verso il corpo nel caso degli ultimi tasti. 2) I bordi dei tasti vanno arrotondati. In conclusione la lima tonda serve per smussare i tasto non per metterlo a livello con gli altri.
Se tu hai tratto giovamento con il semplice uso della lima concava significa probabilmente che i tasti erano all'altezza giusta, ma avevano bisogno che la coronatura fosse aggiustata.
Come avevo scritto poi in un commento sopra, la rettifica è si un procedimento in un certo senso "distruttivo", nel senso che si va a togliere materiale dal tasto. Infatti è difficile che una chitarra possa avere più di 2, massimo 3 operazioni di rettifica dei tasti. Questo ovviamente poi dipende dai tasti montati. Ci sono tasti più alti (vedi i jumbo) e tasti come quelli vintage che anche da nuovi sono piuttosto bassi e offrono quindi meno spazio di manovra per operazioni di rettifica. Da questo punto di vista la Plek di cui parlavo sopra garantisce il sistema migliore per preservare i tasti perché la fresa computerizzata rimuove veramente solo il minimo di materiale necessario.
Rispondi
Loggati per commentare
di
gabbahey
[user #23550]
commento del
03/02/2021 ore 00:18:18
Spiegazione ineccepibile... ottimo
Rispondi
di
MM
[user #34535]
commento del
03/02/2021 ore 09:27:49
Non aggiungo altro; è chiaro che dopo la rettifica il tasto va "ricoronato" (con lima concava), lo davo per scontato, altrimenti la chitarra non suona.
Ma non solo ricoronato, io lo porto ad una lucidatura a specchio, sono molto esigente :-)
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