La serata era stupenda. Il podere di Franco era stato attrezzato per un evento live da restare nella memoria. Un gruppo di amici innamorati del blues disposti a suonare alternandosi sul palco senza troppi formalismi. Strumentisti datati e giovanissimi in un mix allegro e rumoroso. Fondale dietro la band decorato da artisti a loro volta blues-addict. Le case più vicine sono a più di un chilometro, si può suonare con tutto il volume che serve senza che a qualcuno venga in mente di protestare. E tra i numerosi ospiti, ci sono molti volenterosi alla brace e alla gestione bottiglie. Ma sul fare della sera, all'accendersi dei lampioncini colorati, il generatore comincia a fare le bizze. Si spegne per pochi secondi, poi le luci si attenuano di tanto in tanto. L'atmosfera forse si fa ancora più accogliente, ma gli strumenti amplificati si zittiscono, e questo non è bene. Alla fine sacrifichiamo un po' di luminaria e continuiamo a suonare. Ma il suono del mio Blues Junior non è più quello. Anche con il volume a ore 12 la voce non è limpida, è distorta e debole. Alzo il volume ma aumenta solo la distorsione, la pressione sonora rimane bassa. Riesco a farmi sentire solo quando il resto degli strumenti amplificati tacciono. A casa riaccendo timoroso, e almeno nelle condizioni del test (volumi casalinghi e tempi brevi, non certo qualche ora a tutta birra come l'altra sera) tutto sembra ok. La memoria va a quella volta, quasi preistoria, che il Bandmaster fece lo stesso scherzo ed il tecnico di allora disse che era colpa della tensione insufficiente nell'impianto elettrico e mi vendette uno stabilizzatore di corrente. Parliamo dell'inizio degli anni '60. Premesso che nella serata blues il mio ampli è stato l'unico ad avere problemi, ed era anche l'unico ad essere a valvole, e che è verosimile che il generatore fosse al limite delle sue capacità di erogazione, la domanda è: è possibile che la tensione insufficiente sia la causa del disturbo? ovvero: gli ampli a transistor sono meno sensibili ai cali di tensione? |