di FBASS [user #22255] - pubblicato il 30 agosto 2014 ore 00:04:12
Un termine d'oltralpe che è ben spiegato nella famosa "Enciclopedia Treccani" ove si identifica con i cantanti francesi che, oltre ad interpretare un ben definito genere musicale, confidenzial-esistenzialistico, con brani di cui sono spesso anche gli autori della musica e dei versi, li hanno spesso portati anche sul grande schermo, abigliati in scuro e con maglioni a collo alto detti "Alla Dolce Vita". Un'analisi storica fa risalire questo genere a molto indietro nel tempo, essendo presente in Francia fin dal Settecento e che è stato ripreso nel periodo tra le due guerre mondiali da Maurice Chevalier, rinnovato poi nel secondo dopoguerra da Charles Trenet, Charles Aznavour, Gilbert Bécaud, Edit Piaf ( entrambi nell'immagini d'apertura ), Yves Montand, Juliette Gréco, Jaques Brel ecc ecc., e ad esso si sono ricollegati, a partire specialmente dagli anni 50, i primi cantautori italiani, in particolare modo quelli della nota "scuola genovese" quali Gino Paoli, Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, ecc. ecc. ma non solo essendo spesso comparso come colonna sonora o brani singoli interpretati nei nostri film dell'epoca, famosissimo poi quello che diede il nome ai succitati maglioni a collo alto, ed anche nei predecessori dei "musicarelli" :
Ed è proprio a parziale imitazione di quest'ultimo, ma con la comicità e la faccia tosta da quel grande attore quale è, che il nostro Gigi Proietti ne fece un'interpretazione tutta sua, però in versione romanesca :