di FBASS [user #22255] - pubblicato il 30 luglio 2014 ore 09:48
Prendendo spunto da un famoso brano cantato dalla regina indiscussa ( e non solo a parere mio personale ) della musica italiana, la grande Mina ( Mina Anna Maria Mazzini nata a Busto Arsizio il 25 marzo del 1940 ) che iniziò a cantare però per una scommessa scherzosa tra amici e si narra anzi che il tutto fu originato nel 1958, quando cioè la famiglia Mazzini si trovava come ogni anno per le vacanze a Forte dei Marmi, dagli stessi amici di Mina che la sfidarono scherzosamente a salire sul palco della Bussola di Marina di Pietrasanta, dopo che l'orchestra di Don Marino Barreto, un cantante cubano molto noto in quegli anni, aveva finito di suonare. Però le sue prime 4 canzoni ad essere incise furono : Be Bop a Lula e When con l'etichetta Broadway e con il nome d'arte "Baby Gate"e Non partir e Malatia con l'etichetta Italdisc e il nome reale Mina. Eccovi due foto, la prima degli inizi e la stessa Mina con i microfoni usati successivamente nel tempo e che sono stati rispettivamente, nel periodo delle esibizioni live, il glorioso AKG D12, poi lo Shure 545 (da cui è derivato lo SM 57) ed il Sennheiser 441
Ma veniamo al dunque, invece per i miei amori, a parte che preferisco tassativamente quelli per "L'Altra Metà del Cielo" ( e gli amici lo sanno che non me li sono fatti mai mancare, ma sempre posizionati a una distanza tra loro e me di non meno di 500 Km, ed anzi ultimamente è quella tra Messina e Bergamo ma con alternative sul posto ), però ve ne sono altri che, iniziati come alternative in periodi di depressioni da delusioni amorose reali (ormai sono vaccinato e con il tempo ci ho fatto il callo), tutti gli altri sono latenti, precisando che uno, che adesso è nuovamente il più forte, mi fu imposto molto poco democraticamente nel 1968, cioè quando mi costrinsero a passare al ruolo di bassista. Con l'ambiente musicale ho rotto più volte e debbo ad un amico di Angri, incontrato però a Villastellone (TO), il ferroviere e bravo tastierista ed attore-macchiettista Michele Gallo (il Signore lo abbia in Gloria) il ritorno definitivo, dopo la decisione presa di cercare altre strade quali trovare un posto di lavoro e l'hobby delle riparazioni elettroniche, sia a metà degli anni '70, quando lo conobbi, che in seguito negli anni '80 quando ci trasferimmo dal Piemonte.
Quando iniziai, dopo l'approccio faticoso con i contrabbassi e dopo il basso degli inizi, un EKO modello 1100/MB/2, solo nel 1969 riuscii a comperarmi un Hofner Violin Bass modello 500/1 del 1967, a portata delle nostre tasche, vendendo però la mia chitarra Framus modello 5/150 a Ponticelli ( che poi ho ritrovato nel 2012 dopo 43 anni di ricerche, anche se di colore diverso ). Preciso che noi amanti del 4 corde all'epoca cercavamo di possedere il Fender Jazz Bass, il basso usato nella musica da Night Club per eccellenza, corde flatwound e coperchi in opera, ed il Precision era solo un'alternativa leggermente più economica (il mio lo comperai nel 1971). Invece oggi in molti preferiamo il suono da "Gran Chitarrone" dello stesso Precision, che fortunatamente non diedi in permuta per il Jazz Bass, sacrificando in sua vece una Fender Jaguar Fiesta Red Custom del 1966 ( sigh e doppio sigh!!! ), poi ho trovato un Telecaster Bass del 1968, ceduto ad Alfredo, titolare del negozio in Napoli in cui mi servo da anni, da Rino Avitabile, da me comperato e restaurato a fine anni '80, è la prima riedizione ufficiale del primo Precision 1951, con il body squadrato e non "contoured" come la edizione del 1956, quello usato ora da Sting, ma lui ha usato nel passato anche un Precision più moderno ed identico al mio, eccoveli entrambi :
Però come non rendere onore ai due bassi che ho usato quando credevo ancora nella musica suonata, mi dispiace solo di aver ceduto in permuta un Gibson EB0 del 1970 per il G&L 2000 E, avessi tenuto l'EB0