Qualche giono fa, venne da me un tipo (dopo avermi contattato telefonicamente), con in mano un fodero, e con l'aria di chi sta portando il proprio cucciolo dal veterinario.....
era alquanto sconsolato, ed aprendo il fodero mi ha mostrato la sua amata, una giapponesina stile D42, che presentava due evidenti crepe sul top in massello.
"Che dici? la devo buttare o si può fare quache cosa?"
Mio Nonno diceva che solo alla morte non c'è rimedio.....
Gli ho detto: lasciala, ed appena è pronta ti telefono.
I Crack sul top di una acustica, non sono così rari, specie se lo strumento è sottoposto a stress climatici, o a sollecitazioni eccessive della tavola armonica, per cui ho pensato di farvi cosa gradita, spiegandovi come si interviene sulle fessurazioni parallele alla fibra del legno.
Le scuole di pensiero sono due; ci sono liutai che scollano
addirittura la tavola armonica dal resto del corpo per intervenire (ma io questi non li prendo neppure in considerazione), poi ci sono quelli che intervengono dall'interno "ricucendo la ferita" con dei piccoli rombi in abete dello spessore di un paio di millimetri, incollati a mo' di punti al disotto della tavola......ciò però riabilità la suonabilità dello strumento, ma non rende giustizia a livello estetico, in quanto la "ferita" sul Top continua ad essere evidente, in genere questa tecnica si usa quando lo strumento è molto antico, e non si vuole rimuovere la vernice originale.
Io invece uso questa tecnica:
Per prima cosa controllo se il crack passa anche al disotto del ponte e del pick guard, se così è, sia il ponte che il pick guard vanno rimossi, dopodichè, svernicio completamente la tavola armonica, e con un taglierino allargo leggermente la "ferita" con un intaglio a V, se la tavola è in Engelmann (ad esempio) taglio una strisciolina della stessa esenza, con un medesimo profilo a V, e la incollo all'interno del crack con una buona colla alifatica,
pongo al disopra un foglio di carta oleata, e su di esso una tavoletta della stessa lunghezza del crack, su cui porro dei piombi da pesca.
Una volta che tutto si è asciugato, piallo la parte che eccede, della strisciolina di abete ( con una sgorbia, o con una pialla piccolina), fatto ciò non rimane che carteggiare con carta fine e riverniciare la tavola, se è il caso prima di riverniciare con la nitrocellulosa applico del toner ad acqua per ridare il grado di scuro ai legni, oppure rieseguo il sun burst ove ce ne fosse bisogno, sempre con tinte ad acqua....una volta riverniciato alla nitrocellulosa (e lucidato il tutto) riposiziono il ponte ed il pickguard, ed il gioco è fatto.
Dimenticavo:
Il tipo della Giapponesina è stato felicissimmo di "riabbracciare" la sua donzella appena operata......non finiva più di ringraziarmi.
P.S.
Anche queste sono soddisfazioni ;-))